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CONSULENZA PSICOLOGICA
E' un percorso di breve durata, mirato a conoscere i meccanismi che producono e mantengono la sofferenza mentale.
Comprende colloqui clinici e valutazioni testistiche al fine di fornire una restituzione globale in cui si presentano i risultati della valutazione e, se necessario, si valuta insieme la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale.
psicologo aiuta a parlare dei problemi e fare ordine nei pensieri
il modo di reagire agli eventi dipende dai nostri pensieri
PSICOTERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE
La psicoterapia cognitivo-comportamentale ritiene che il disagio emotivo sia il risultato di una complessa relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti: gli eventi hanno un impatto sulle nostre emozioni e queste, a loro volta, possono diventare troppo intense o durare a lungo a causa di quello che pensiamo e di come ci comportiamo, determinando l'insogere della sofferenza/disagio.
Il percorso di terapia cognitivo-comportamentale ha lo scopo di alleviare la sofferenza emotiva, migliorare la qualità delle relazioni con gli altri, aiutare a raggiungere i propri obiettivi, attraverso il cambiamento degli schemi mentali e dei comportamenti controproducenti.
A tale scopo, la psicoterapia cognitivo-comportamentale utilizza: colloquio clinico, esercizi comportamentali ( esposizioni graduali a situazioni temute, tecniche di rilassamento..) e tecniche immaginative.
DIAGNOSI E TRATTAMENTO DEI DSA
Effettuo valutazioni neuropsicologiche mirate alla diagnosi dei disturbi specifici di apprendimento e al loro trattamento riabilitativo. La presa in carico del bambino/ragazzo coinvolgerà anche il sistema scolastico nell'intento di lavorare in sinergia con scuola e famiglia. 
dislessia, scambia lettere quando legge e scrive
LA DEPRESSIONE

 

La depressione è  un disturbo dell'umore caratterizzato da intensi stati di tristezza, mancato piacere nello svolgimento delle attività quotidiane e insoddisfazione. Si accompagna a pensieri negativi relativi al proprio futuro e a se stessi.
Può presentarsi in modo acuto, con episodi depressivi improvvisi e intensi o in modo cronico e continuo.
FOBIA 
SPECIFICA

 

La fobia specifica è caratterizzata da una paura intensa, duratura, eccessiva e/o irragionevole di oggetti e/o situazioni chiaramente circoscritte (es. paura di animali, del sangue, di volare...)
DAG

 

Il disturbo d’ansia generalizzato (DAG) è caratterizzato da uno stato di preoccupazione costante, associato a stress persistente, per molte situazioni non specifiche e che risulta eccessivo per intensità, durata o rispetto alla probabilità che gli eventi temuti possano realmente accadere.

Le preoccupazioni possono essere accompagnate da: irrequietezza, affaticamento, difficoltà di concentrazione e memoria, irritabilità, difficoltà nel sonno, tensione muscolare o altri disturbi somatici (es: nausea, diarrea, emicrania, sudorazione ecc…).

DOC

 

Il disturbo ossessivo-compulsivo è  un disturbo d'ansia caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni o sole ossessioni che occupano un tempo significativo della giornata (un' ora o più al giorno) e interferiscono con le attività del quotidiano (lavoro, studio, vita di relazione, cura della casa o dell’igiene ecc.).
Le ossessioni sono idee, pensieri, impulsi o immagini che insorgono improvvisamente nella mente e che vengono percepiti come fastidiosi, e privi di senso. Alcuni temi ricorrenti riguardano impulsi aggressivi verso altre persone, il timore di essere contaminati o altri pensieri di natura sessuale o soprannaturale.
Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi (es: lavarsi le mani, ripetere più volte una stessa azione) o azioni mentali (es. contare, ripetere formule superstiziose) che permettono alla persona di alleviare momentaneamente il disagio provocato dalle ossessioni. 
 

DAP

Il disturbo da attacchi di panico è  caratterizzato dalla paura di vivere attacchi intensi di ansia e/o panico durante i quali si teme di impazzire, morire o perdere il controllo. 
Gli attacchi di panico possono essere inaspettati o associati a contesti specifici (ad es. in autostrada, nelle gallerie..), sono episodi di intensa paura in assenza di un pericolo vero e proprio, accompagnati da alcuni sintomi somatici  e cognitivi, tra i quali: palpitazioni, tachicardia, sudorazione, tremori, sensazione di soffocamento, dolore o fastidio al petto, nausea o disturbi addominali, sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento, derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi), paura di perdere il controllo o di impazzire, paura di morire, parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio), brividi o vampate di calore.
IPOCONDRIA

 

La caratteristica essenziale dell' ipocondria è la preoccupazione, nonostante le rassiurazioni mediche, legata alla paura di avere, oppure alla convinzione di avere, una grave malattia, basata sulla errata interpretazione di uno o più segni o sintomi fisici.
I sintomi dell’ipocondria sono riconducibili a preoccupazioni nei confronti di: funzioni corporee (per es. il battito cardiaco); alterazioni fisiche di lieve entità (per es. una piccola ferita o un occasionale raffreddore); oppure sensazioni fisiche vaghe o ambigue (per es. “cuore affaticato”, “vene doloranti”).
FOBIA
SOCIALE

 

Il Disturbo d’Ansia Sociale o Fobia Sociale è caratterizzato dalla paura intensa di trovarsi in una situazione sociale (cene, riunioni di lavoro, mangiare davanti agli altri...) o paura di eseguire prestazioni che possano essere giudicate negativamente dagli altri.

Le persone che soffrono di questo disagio psicologico temono costantemente di dire o fare cose inadeguate o imbarazzanti oppure di mostrare agli altri i segni della propria agitazione per paura di essere giudicati ansiosi, deboli, impacciati, stupidi, sciocchi o inadeguati. Questo timore può essere tanto forte da produrre sensazioni di disagio molto intense (es: palpitazioni, tremori, sudorazione, malessere gastrointestinale, dissenteria, tensione muscolare, confusione) che possono provocare veri e propri attacchi di panico.

DSPT

 

Il Disturbo Post traumatico da Stress  si sviluppa in seguito all’esposizione ad un evento stressante e traumatico che la persona ha vissuto direttamente, o a cui ha assistito, e che ha implicato morte, o minacce di morte, o gravi lesioni, o una minaccia all’integrità fisica propria o di altri. La risposta della persona all’evento comporta paura intensa, senso di impotenza e/o orrore.
I sintomi del Disturbo Post traumatico da Stress possono essere raggruppati in tre categorie principali:

  • il continuo rivivere l’evento traumatico: l’evento viene rivissuto persistentemente dall’individuo attraverso immagini, pensieri, percezioni, incubi notturni;

  • l’evitamento persistente degli stimoli associati con l’evento o attenuazione della reattività generale: la persona cerca di evitare di pensare al trauma o di essere esposta a stimoli che possano riportarglielo alla mente. 

  • sintomi di uno stato di iperattivazione persistente come difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, difficoltà a concentrarsi, l’ipervigilanza ed esagerate risposte di allarme.

I sintomi del disturbo post traumatico da stress possono insorgere immediatamente dopo il trauma o dopo mesi. 

DCA

 

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono caratterizzati da un’ alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo. Insorgono prevalentemente durante l’adolescenza e colpiscono soprattutto il sesso femminile. I comportamenti tipici di una persona che soffre di un Disturbo del Comportamento Alimentare sono: digiuno, restrizione dell’alimentazione, crisi bulimiche (l’ingestione una notevole quantità di cibo in un breve lasso di tempo accompagnata dalla sensazione di perdere il controllo, ovvero non riuscire a controllare cosa e quanto si mangia).
MATERNITÀ
E
GENITORIALITÀ

 

Il periodo della maternità si associa a cambiamenti nella percezione della propria identità, implica anche un intreccio di criticità, sfide e nuove esperienze che in quanto tali possono evolvere verso un cambiamento maturativo o rischiare di trasformarsi in malessere.

Anche il nuovo ruolo di genitori e la riorganizzazione dell'assetto familiare che inevitabilmente si ha in seguito alla nascita di un figlio possono comportare delle difficoltà.

Percorsi di parent training possono così:

  • potenziare e valorizzare le risorse genitoriali e individuali di cui ciascuno di noi è portatore e che, a volte, fatica a riconoscere e/o esprimere. 

  • favorire l'acquisizione di specifiche competenze educative e delle annesse capacità di autovalutazione e automonitoraggio.

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